Swing e note blu, rag-time e be-bop, un pianista disinvolto e un narratore un po’ impacciato sono gli ingredienti di uno spettacolo, scritto da Andrea Faini, che mescola biografia, arte e un pizzico di umorismo, sfogliando attraverso gli ottantotto tasti il favoloso romanzo del jazz, colonna sonora del ventesimo secolo e punto d’incontro tra suoni, vite e culture di tutto il mondo. Tra collegamenti con la storia, interviste impossibili e incontri improbabili, un’irresistibile cavalcata tra musica, gag e storia.